Questo edificio ha da sempre sorpreso e incuriosito. Si tratta di un’isoletta circondata da un canale e completamente rinchiusa da una cinta muraria. Ritirando le due passerelle lignee sul canale, il sito diventava inaccessibile.

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Sull’isoletta si trovava una vera domus in miniatura, con l’appartamento di Adriano, quello degli ospiti, i triclinii e persino delle piccole terme. Sin dalla sua scoperta da parte di Pirro Ligorio, che gli diede questo nome fantasioso -giustificato da un rilievo con tiaso marino – ci si é interrogati sulla funzione di un edificio cosi’ atipico. E qui viene il bello.

Chi voleva pensare Adriano come filosofo, ne ha fatto un eremo dove l’imperatore si isolava. Chi lo pensava astronomo – quale effettivamente era – ha definito il Teatro Marittimo una sorta di osservatorio per guardare le stelle. Chi si ostinava a pensare Adriano come un omosessuale, voleva che fosse il ritiro dove conduceva i suoi mignons. E poi, per fortuna, hanno studiato i bolli laterizi. E si é compreso che il Teatro Marittimo é una delle primissime costruzioni di quell’insime enorme – 120 ettari – che é la villa Adriana. Una residenza degna di lui avrebbe preso tempo e intanto Adriano aveva bisogno di un luogo dove soggiornare,  al sicuro dal traffico del cantiere (che solo in parte era sotterraneo). Lezione per i giovani ricercatori: se prima di cercare si é già deciso cosa si deve trovare, non si trova niente. L’unica maniera di conoscere il mondo, é accettare che lui ne sa molto più di noi.