Inizio oggi una serie di articoli su soggetti musicali a Roma. Nell’immagine vedete la magnifica cantoria scolpita da Mino da Fiesole nella Cappella Sistina. Li’ prendevano posto i cantanti.

San Paolo ha detto “Che le donne tacciano nelle chiese”. Lungi da San Paolo l’intenzione di far evirare dei giovani, lui voleva solo che le donne, non istruite nella Teologia, non intervenissero in argomenti dei quali erano ignare. Più tardi, in Italia, si é voluto approfittare di quella frase per proibire alle donne di cantare in chiesa e sostituire la loro voce con una voce “artificiale”.

Famiglie povere che speravano in una redditizia carriera di cantante sacrificavano cosi’ i loro figli, col pretesto di una qualche malformazione che avrebbe necessitato un intervento. Intorno all’età dei dieci anni, prima che la voce mutasse, quegli infelici giovani venivano immersi in una vasca di acqua calda, per stordirli. Dopo avergli somministrato oppio o laudano, per addormentarli,  con due pietre gli schiacciavano i testicoli.

Quest’intervento arrestava la produzione dell’ormone maschile e i ragazzi non sviluppavano più la voce normale di un uomo. La gabbia toracica aveva uno sviluppo eccezionale, conferendo ai castrati un” fiato” doppio rispetto  a un cantante normale. Anche l’estensione era eccezionale. I castrati avevano un’estensione di circa tre ottave, e senza note di passaggio! Naturalmente, non basta castrare un ragazzo perché diventi un grande artista e la maggioranza di quegli infelici restava senza carriera alcuna. Farinelli é l’esempio più noto del successo enorme di un castrato, conteso da sovrani e…dalle dame. Infatti sembra che l’intervento non impedisse a alcuni di loro di intrattenere rapporti con l’altro sesso, presentando inoltre il vantaggio di essere uomini “senza conseguenze.

Nel video vedete e soprattutto potete ascoltare Alessandro Moreschi, ultimo castrato della Cappella Sistina e l’unico, a mia conoscenza, a essere stato registrato. Ha  cantato in occasione dei funerali di Umberto I nel 1900. Aveva sesant’anni. Era stato castrato a metà del XIX° secolo!