« I bagni, il vino e Venere corrompono i nostri corpi ma sono la vita »,  questo è l’ epitaffio che si leggeva su una tomba di epoca imperiale.

caracalla-aerea-420x367

Le Terme di Caracalla, tra le due più grandi di Roma, coprivano 120.000 mq e accoglievano 10.000 persone al giorno. In genere donne e uomini  andavano alle terme in ore o in giorni diversi, ma le Terme di Caracalla non erano certo in un quartiere elegante, anzi, erano vicino all’Emporio (dov’è oggi Testaccio), il porto di Roma, e  le donne le frequentavano insieme agli uomini(anche se in circuiti separati, non esageriamo).

Ci hanno lavorato 9.000 operai e in soli cinque anni erano  finite. Non pensate alle terme solo come a dei posti dove ci si lavava. I Romani ne andavano fieri come di una testimonianza della loro evoluta  civiltà . Le terme erano dei luoghi  di svago, dove si praticava lo sport (anche le donne), ci si faceva massaggiare, depilare, si leggevano libri, si passeggiava, si discuteva nei giardini  e con l’occasione si concludevano gli affari. E non costavano niente, o l’equivalente di 20 centesimi di euro! Col calare del sole, quando le strade buie diventavano mortali, le terme chiudevano e i romani correvano a rinchiudersi a casa.

Caracalla-Sotterranei-420x280

A Caracalla la parte più impressionante è quella che non si vede. Sottoterra c’è una vera città. A 14 metri di profondità ci sono le fogne. A 9 metri di profondità ci sono delle vere strade, di cui alcune carrozzabili e larghe 6 metri, per il trasporto della legna necessaria al riscaldamento. Queste terme consumavano 10 tonnellate di legna al giorno, ma ci si potevano immagazzinare 2.000 tonnellate, pari al fabbisogno per 7 mesi.

Terme_di_Caracalla102_2180-420x315

Infine, a 6 metri di profondità si trovavano i forni che scaldavano acqua e aria necessari alle sale scaldate. Queste sale sono quelle dove ora si fa l’Opera d’estate, e salivano a 35 metri d’altezza. Il tutto in parte tappezzato dimarmi preziosi, statue celebri, mosaici.

Caracalla-capitelli-220x181

Se andate a Santa Maria in Trastevere alcune colonne vengono dalla biblioteca di Caracalla e sui capitelli c’è ancora la faccetta di…Iside. Da qui vengono le vasche in Piazza Farnese, da qui la celebre statua dell’Ercole, conservata a Napoli.

Caracalla-vasche-420x315

I medici consigliavano di passare dal freddo al caldo e viceversa. La sala più grande, il frigidarium,

caracalla-frigidarium-2

ha così impressionato, malgrado fosse in rovina, che è stata copiata nella… Pennsylvania Station di New York! E prima di uscire si faceva una bella nuotata nella piscina olimpionica, alimentata da cascatelle e ornata da mosaici che riflettevano i giochi di luce.

caracalla-natatio-450x319

Le Terme di Caracalla hanno vissuto tre secoli, dal 216 sino a quando i barbari nel 537, assediando la città, hanno tagliato gli acquedotti. La città più grande e più bella del mondo, che aveva avuto un milione di abitanti, si ridurrà presto a un villaggio di sole 20.000 anime. L’acqua, inutile, ha continuato a scorrere nelle terme deserte. Ma oggi potete andarle a vedere e “Roma quanta fuit ipsa ruina docet”: cio’ che Roma è stata, oggi lo dimostrano le rovine stesse.