Sono dovuto venire a Parigi per una settimana per motivi di lavoro. Cosi’ per qualche giorno anziché parlare di Caravaggio parlo di Monet. E di pasticceria. Cioé, ne parlo qui perché sono un cultore della buona pasticceria francese ma molto spesso i turisti non sanno dove andare.

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I macarons di Ladurée lasciateli dove stanno. I migliori macarons di Parigi, secondo me, sono quelli di Pierre Hermé (ha vari negozi , ma io vi consiglio quello della rue Bonaparte, cosi’ con l’occasione entrate a Saint Sulpice et vedete la Cappella degli angeli dipinta da Delacroix alla fine della vita).

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Pierre Hermé é il miglior pasticciere di Parigi! Quindi, se ne trovate ancora, accaparratevi anche una fetta diDeuxmille feuilles au caramel. Significa Duemilafoglie al caramello, non cercate di capire, é sublime e basta.

 

Poi, per il cioccolato la scelta é ampia. Quest’inverno vi diro’ dove si trova il miglior cioccolato caldo. Ma per l’estate i migliori cioccolatini li trovate  da Patrick Roger.

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costa una follia ma ne vale la pena, usa davvero le migliori qualità, il gusto é raffinatissimo, persistente. Io mi ricordo certi cioccolatini al basilico deliziosi, ma forse da allora ha cambiato. Anche lui ha vari negozi, ma  vi consiglio quello del Faubourg Saint Honoré, cosi’ poi prendete la metro a Ternes, scendete à Villiers e andate a vedere il mio museo preferito a Parigi, Nissim de Camondo.

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E ora sia resa lode al mio amico Alexandre Onfroy, maestro impareggiabile di yoga ma allo stesso tempo finissimo gourmet. E’ stato lui a indicarmi due perle: la pasticceria di Jacques Genin, rue de Turenne e le Pain de Sucre, rue Rambuteau. Genin fa sia pasticceria che cioccolato e ultimamente presenta una bouchée pralinée aux câpres, sorprendente ma squisita. Se non sapete cosa significa non ve lo dico, altrimenti magari vi impressiona e non la assaggiate più. Dalla rue de Turenne fate un bel giro per il Marais – che i turisti già conoscono – e andate sino alla rue des Archives per visitare L’Hotel de Soubise. Li’, nel salone della Principessa, c’é uno dei gioielli dell’arte del XVIII° secolo a Parigi.  Uscendo, se avete “un petit creux”,  siete vicini alla rue Rambuteau e potete fare un salto al Pain de Sucre…

Insomma, sono le 20,42 e ancora fa giorno, perché qui in estate fa buio dopo le 22. E’ ora di lasciarvi e andare a mangiare. Buon appetito!