Mettete una sera d’inverno un viaggiatore. La chiesa che cerca é chiusa, ma una giovane suora dal sorriso radioso e l’italiano incerto lo informa che é un po’ tonto, perché basta girare l’angolo e la porta laterale é aperta. Lui entra. La chiesa  buia é deserta.  Improvvisamente dall’oscurità balza, sfolgorante, irreale, la cappella Spada di San Girolamo della Carità.

S1070001Nemmeno per un istante si può immaginare che quello sia il luogo di Dio ma certo é fuori della norma, diversa da ogni altra cappella di famiglia a Roma. Anzi, non sembra una cappella funeraria per niente.   S1070010 E’ una fastosa sala barocca, una camera addobbata sulle pareti con un damasco rosso ricamato a racemi d’oro, sul pavimento  un tappeto persiano a fiori e due gentiluomini distesi  non su sarcofagi ma su panche. Non potete avvicinarli perché due angeli  tendono un drappo che chiude l’ingresso della cappella.

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I broccati ricamati d’oro, come quelli fatti a Lucca, costavano una fortuna.  I tessuti erano la maggior fonte di spese suntuarie a Roma nel Seicento, sotto Urbano VIII si spendevano 3 milioni di scudi l’anno.  Ma questo é niente, perché nella cappella Spada i broccati sono molto più preziosi, sono di marmo. Delle fasce di alabastro scuro di Montalto si alternano a altre di rosso antico intarsiato di giallo di Numidia. S1070012

In alto i valori s’invertono e le armi Spada sono declinate in sette manière – oblique, coricate, verticali –  tutte differenti tra loro.    S1070003 Intorno all’altare, anche lui liscio perché in tutta la cappella non ci sono ordini, si trovano due mensole che portano delle urne con reliquie di sante, poggiate su tovaglie di marmo recanti un’iscrizione.  S1070021 Al suolo, un sorprendente tappeto di fiori recisi di marmo rosa su un fondo grigio di bardiglio. S1070009

Ora,  se Gregorio Spada, a Bologna, fosse rimasto fedele alla moglie, probabilmente non avremmo  questa cappella. Invece la tradiva e per di più  fu coinvolto  in un omicidio. Fugge, i suoi beni sono requisiti dal papa e finiscono al ramo romano della famiglia. Occorre far capire che questi Spada, che a Roma hanno un cardinale influente, Bernardino, sono gente molto  per bene, e nobili, non contadini come vorrebbero le male lingue. Una sontuosa cappella di famiglia s’impone.

S1070022Allora, in questa sontuosa sala addobbata di damasco, si appendono dappertutto  i ritratti degli antenati nei medaglioni, alcuni  addirittura rappresentati a coppie. Gli Spada volevano farne incidere tre nello stesso medaglione ma Pietro da Cortona li ha avvertiti che sarebbero sembrati « tordi in uno spiedo ».

La cappella é l’apparizione di un altro mondo, non superiore al nostro perché divino ma perché più illustre,magnifico, fonte di meraviglia. La balaustra é sostituita dall’idea, unica nel suo genere e geniale, degli angeli inginocchiati, scolpiti dal Giorgietti, che S1070005tengono disteso un drappo di marmo le cui venature suggeriscono un tessuto grezzo. L’altezza é giusto quel che serve per inginocchiarsi e ricevere la comunione.

S1070007L’angelo a destra ha le ali mobili incernierate. Si possono spostare per accedere all’altare. Ieratismo pratico, quelle ali-cancelletto riassumono lo spirito della cappella.

Chi l’ha disegnata ? Tutti e nessuno. Borromini ha fornito qualche disegno, poi non utilizzato, e probabilmente dato qualche idea. Sicuramente c’é stato un suggerimento di Cosimo Fanzago, in contatto con Virgilio Spada, perché  quei marmi mischi ricordano i suoi  a Napoli. Alcune idee sono prese dal Bernini, per esempio i medaglioni ovali coi ritratti appesi sulle pareti, come a San Pietro. Ma in verità il « direttore artistico » é stato Virgilio Spada, fratello del cardinal Bernardino e uomo singolare. A diciassette anni viene cacciato di casa dal padre, fa il soldato per tre anni, poi diventa prete. Non gesuita, lui che pure é un intellettuale e appassionato di scienza. No, diventa oratoriano, dell’ordine di Filippo Neri, quelli che assistono i giovani e meditano. Anche se la sua carriera é meno eclatante di quella del fratello Bernardino, cardinale e Legato del papa, anche Virgilio é un uomo importante. Elemosiniere di due papi, é così illuminato e spregiudicato da chiedere al pontefice di togliere dall’Indice dei libri proibiti il Dialogo sui massimi sistemi di Galileo. E chiama Borromini al Collegio dei Filippini. In conclusione, per rispondere alle esigenze dinastiche della famiglia, Bernardino chiede di inserire i ritratti degli antenati e un contesto confacente alla dignità che gli Spada rivendicano, e Virgilio assembla tutto utilizzando spunti che provengono da varie fonti. Il risultato é poco architettonico, sprovvisto com’é di ogni elemento plastico,  disegnato e non costruito proprio perché  non é l’opera di un architetto.

Il viaggiatore era li’ a ammirarla quando riappare la giovane suora dal delizioso sorriso. Sposta le ali dell’angelo, entra nella cappella e accende le luci. Ora i marmi rifulgono e spiccano netti i ritratti degli Spada. Sono arrivati un’altra suora e un prete che porta uno di quei cappelli con la falda larga, chiamato « saturno », che per anni nessuno aveva più messo e ora, mala tempora currunt, tornano di moda. Sta per avvenire qualcosa. Nella chiesa dove brilla solo la preziosa sala damascata degli Spada, estinti da tempo, intonano il rosario. Pregano la Vergine davanti al salotto buono.  Il viaggiatore li lascia alla loro fede e torna alla sua, nella strada buia.

P.S. Il miglior studio accademico su questa cappella si trova in La Cappella Spada in san Girolamo della Carità, di Fulvio Lenzo, disponibile su Academia.edu