L’ultima volta Cornelia Costanza mangiava. Una donna che fa  dieci figli deve nutrirsi. Ora conversa.  Sala sete Nel salotto coi pellerossa. Non dovrebbero essere li’. Cinesi si, turchi anche,  scimmie pure. Algonchini, no. Non sono pellirosse veri seduti con Cornelia Costanza, sono quelli dipinti a « succo d’erba » (1) sulle sete del suo salotto (2).

I soggetti esotici e meravigliosi che dal XVII secolo seducono l’Europa, grazie all’importazione di lacche e porcellane, si raggruppano nella categoria detta delle Cineserie. Non necessariamente cinesi, ma anche Indiani dell’India, turchi,  siamesi, liberamente tratti da incisioni e resoconti di gesuiti e viaggiatori. E’ un altrove meraviglioso e immaginario, che non ha nulla a  vedere con l’etnografia ma piuttosto col gusto per il pittoresco e la favola. chinoiseries Il Rococò troverà nelle Cineserie i suoi elementi formali ideali : astrazione, architetture impossibili, assenza della terza dimensione, miniaturizzazione. Nell’apogeo dello stile, tra 1730 e 1755, i gabinetti cinesi si diffondono da Torino a Palermo. Salottino_di_porcellana_della_regina_amalia,_1757-59_ca_02bis-RetouchedA Roma ci saranno il gabinetto cinese di Giacomo e Paolo Borghese, il Gabinetto degli specchi a Palazzo Sciarra, e delle singeries, variante etologica delle cineserie,  nell’anticamera della Sala dell’Aurora a Palazzo Colonna. Quindi, ci dovremmo aspettare di trovare delle cineserie a casa di Cornelia Costanza.

Ma  in quegli anni Cornelia Costanza non aveva ancora i mezzi per farsi un appartamento nuovo. Quando comincia a decorarlo, dopo il 1750, le cose sono cambiate. Rousseau promuove l’immagine del Buon Selvaggio, il primitivo dall’anima incorrotta. E ecco che dei veri  indiani d’America sostituiscono i finti cinesi.  Come scrive Starobinsky, quei cinesi erano “possibili e improbabili”. Questi indiani sono veri e realistici. Non é più fantasia, é storia.

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Gli Algonchini di Cornelia Costanza portano i loro veri costumi, capanne e villaggi sono descritti in modo rigoroso, le feste, i riti, tutto é  aderente alla realtà. Ci si é serviti degli acquarelli fatti quasi due secoli prima da John White, che era andato nella Carolina del nord – allora chiamata Virginia – per occuparla in nome degli inglesi. La  missione fallì e White tornò in patria con una cinquantina di acquarelli che descrivevano fedelmente aspetto e usi degli Algonchini, flora e fauna locali. White Negli acquarelli le figure sono spesso  isolate contro un fondo bianco e decontestualizzate,  dignitose, non  pittoresche.  La circolazione di quei fogli fu confidenziale, finché un certo  Hakluyt pensò che quella terra ricca poteva  essere veramente conquistata, ma  per questo aveva bisogno di finanziatori . I probi acquarelli di White divennero lo strumento della sua manovra. Commissionò a un incisore e tipografo, Theodore De Bry, un rimaneggiamento degli acquarelli. S1160026 Dietro il villaggio indiano ormai si stendono campi a distesa, i pesci e la cacciagione abbondano, gli Algonchini sono brava gente sorridente e quando fanno la guerra hanno solo le frecce. S1160021 Insomma, il paese ideale per essere colonizzato. Il libro che ne usci’, A Briefe and True Report of the New Found Land of Virginia   ebbe un grande successo e fu tradotto in varie lingue. Oltre un secolo dopo era ancora una delle fonti principali per l’immagine dell’indigeno americano in Europa, come dimostrano le nostre sete.

Cornelia Costanza s’interessa ai costumi degli indiani ? Ai loro diritti ? Si schiera col buon selvaggio ? Difficile crederlo. Il padre di Cornelia Costanza aveva sperperato l’immenso patrimonio dei Barberini e Cornelia e il marito dovranno faticare non poco a riassestare le finanze della famiglia. Cornelia sarà costretta a vendere, illegalmente, dei beni vincolati dal fidecommesso, statue antiche e persino delle mitrie con pietre preziose. Il suo patrimonio non poteva competere con quello di altre grandi famiglie, come i Borghese o i Doria Pamphilij, quindi le risorse da investire in arti suntuarie erano limitate.  In questi casi la competizione non si porta più sul fasto ma sulla novità.

Galleria Doria

Mentre Giovanni Andrea IV Doria Pamphilij fa rifare in un prezioso  rococò attardato gli appartamenti Doria per la moglie Leopoldina di Savoia Carignano (3), Cornelia Costanza  introduce nel suo appartamento rococò, di minori pretese per dimensioni e materiali, una sala dal soggetto originale, moderno, curioso : la vita dgeli Algonchini. L’adesione a criteri illuministici di conoscenza e umanità mi sembra soccombere al fenomeno di moda. L’interesse é che per una volta a Roma, dove le élites sono molto omogenee e incomparabilmente superiori alla borghesia , la competizione ha generato un fenomeno dinamico d’innovazione.  In Francia, la competizione con un’alta borghesia spesso più ricca dell’aristocrazia faceva dell’innovazione nelle arti decorative un fenomeno quotidiano. Promotore delle novità era il marchand mercier, figura che infatti non esiste a Roma, dove sarebbe rimasto disoccupato.

Purtroppo non so quale bottega abbia dipinto le stoffe. Seta Granchi Agli acquarelli di White sono state aggiunte altre fonti, più favolistiche, che rappresentano, per esempio, il combattimento degli indiani contro granchi giganti ! Sarebbe interessante sapere chi ha dettato la scelta delle immagini.

Ciò non toglie che l’associazione nell’appartamento di Cornelia Costanza Barberini di astrazione  Rococò e documentarismo  pseudo-antropologico rappresenti una delle sue caratteristiche più interessanti. Molti sono i segni, in quest’appartamento, di uno slittamento verso tempi nuovi, quelli che guardano al passato, col Neoclassicismo, e condannerrano la squisita, incurante levità del Rococo. Poi, la mannaia della ghigliottina cancellerà per sempre quel mondo.

 

1) I colori vegetali sono diluiti con acqua arricchita d’allume, che funge da fissativo. Il tessuto, senza preparazione, viene imbevuto dal colore tramite velature sovrapposte, con un effetto come d’acquarello. Questa tecnica,  molto vulnerabile, é stata abbandonata da tempo.

2) Nell’appartamento oggi noto ci sono tre saloni decorati con sete, che ormai hanno sostituito i costosissimi velluti controtagliati barocchi, dal rilievo plastico.

3) Domenico Corvi lavorerà in entrambi i cantieri, Doria Pamphilij e Barberini